sabato 25 febbraio 2012

Rahu and the eclipses

Samutramanthan:
the first demons is Rahu
Do you remember the churning of the primordial ocean, the Samutramanthan? Well the Gods and demons were once allies, they had rolled up the serpent Vasuki around Mount Mandara, the Gods had seized it from the head and the demons from its tailor and began to spin around the mountain, which rested on Kurma, the tortoise. 
The first of the demons who grabbed the snake was called Rahu. 
From ocean churning emerged many things, but most important was the amrita, nectar of the Gods, also called soma, the drink that gave power and, above all, eternal live (in fact the Sanskrit amrita is made "a" privative "mrita" "death" like mortis in Latin : "no death"). 
Obtained the drink, the Gods and demons began to fight again. Each of them wanted to drink the soma and, after a hard struggle and many deceptions, the Gods were somehow better. 
But when peace seemed restored, and the Gods, in turn, drank the drink, Surya (the Sun) and Soma or Chandra (the Moon), found that Rahu, the demon, had slipped between the Gods and was drinking the nectar. 
Surya and Chandra gave the alarm and the God Vishnu threw the disc Sudarsana, one of his main weapons against Rahu and he was decapitated. 
The head of Rahu splashed in the sky and the body fell loudly on the ground causing a terrible hearthquake. 
But Rahu had already drank a bit of 'soma' which had come up to his neck. Therefore, the body fell on the earth perished as all mortal things, while the head of Rahu gained eternal life. 
The demon, betrayed by Surya and Chandra, wanted revenge on the two 'spies' and perpetually chasing them in the sky. Periodically Rahu (in Sanskrit "Rahu" meaning "he who grasps") reach es them and swallows them, but having no longer the body, once swallowed Chandra the moon, and Surya, the Sun, they re-emerge from the neck of the demon. 
Here is the explanation of the eclipses of the sun and moon.

Rahu e le eclissi


Samutramanthan:
il primo dei dèimoni è Rahu

Vi ricordate il frullamento dell’oceano primordiale, il Samutramanthan? Ebbene gli dèi ed i demoni una volta tanto si erano alleati, avevano arrotolato il serpente Vasuki        intorno al monte Mandara, poi gli dèi lo avevano afferrato  per la testa e i demoni per la coda e avevano cominciato a girare vorticosamente il monte che poggiava su Kurma, la tartaruga. 
Il primo dei demoni che afferrò il serpente si chiamava Rahu. 
Dal frullamento dell’oceano emersero tantissime cose, ma soprattutto fuoriuscì l’amrita il nettare degli dèi, chiamato anche soma, la bevanda che dava potere e, soprattutto, eternità (infatti il sanscrito amrita è composto da “a” privativa e “mritamorte, cioè “assenza di morte”).
Ottenuta la bevanda, gli dèi e i demoni cominciarono di nuovo la lotta. Ognuno di loro voleva bere il soma e, dopo uno scontro durissimo e molteplici inganni, gli dèi ebbero in qualche modo la meglio. 
Ma quando la calma sembrò ristabilita e gli dèi, a turno, bevevano la bevanda, Surya (il Sole), e Soma o Chandra, (la Luna) si accorsero che Rahu, uno dei demoni, si era intrufolato tra gli dèi e stava bevendo il nettare.
Surya e Chandra diedero l’allarme e il dio Vishnu lanciò il disco Sudarsana, una delle sue armi più micidiali, contro Rahu che venne decapitato. La testa di Rahu schizzò nel cielo ed il corpo cadde fragorosamente sulla terra causando un terribile sommovimento.
Ma ormai Rahu era riuscito a bere un po’ di soma che era arrivato fino al collo. Pertanto il corpo caduto sulla terra perì come tutte le cose mortali, mentre la testa di Rahu ottenne la vita eterna. 
Il demone, tradito da Surya e da Chandra, volle vendicarsi dei due ‘spioni’ e perennemente li rincorre nel cielo. Periodicamente riesce a raggiungerli e li ingoia (infatti in sanscrito Rahu significa "l'afferratore"), ma non avendo più il corpo, una volta ingoiati Chandra la Luna, e Surya, il Sole, fuoriescono nuovamente dal collo del demone. 
Ecco spiegate le eclissi di sole e di luna.

sabato 18 febbraio 2012

Gautama, Indra e la bella Ahalya

Rama e suo fratello Lakshmana
incontrano Gautama e Ahalyua
Il saggio Gautama, uno dei Saptarishi (i sette più grandi saggi dell’induismo), viveva con la bellissima moglie Ahalya, in un eremo isolato vicino alla città di Mithila. 
Ahalya era nata dalla mente di Brahma come la donna più bella e più pura dell’universo. Il suo nome infatti A-Halya in sanscrito significa sia “priva di bruttezza” sia “non –arata”, nel senso di “vergine”. 
I testi della tradizione indiana, il Ramayana, il Mahabharata, molti Brahmana e Purana, ci narrano della storia incredibile di Ahalya, di Indra e di Gautama. Ecco, più o meno, come andarono le cose. 
Indra, il re degli dèi, l’uccisore del demone Vrita, il dio sempre ebbro in quanto bevitore del soma, il nettare degli dèi, era molto sensibile al fascino femminile. Un giorno vide la bella Ahalya, ricolmo di desiderio, cercò il modo per unirsi a lei all’insaputa del marito. 
Un giorno, non appena Gautama aveva abbandonato l’eremo per effettuare le sue meditazioni, Indra assunse le sembianze di Gautama stesso e si recò da Ahalya fingendo di essere il marito. 
Secondo alcune tradizioni la giovane e bella donna si rese subito conto che l’uomo era Indra e non Gautama, ma, fu compiaciuta che il re degli dèi la desiderasse. 
Secondo altri venne ingannata o, addirittura, stuprata da Indra. 
Com’è come non è, Indra e Ahalya si unirono sessualmente con reciproca soddisfazione. 
Quando tornò Gautama, si imbattè in Indra e capì, grazie ai suoi poteri yogici, quel che era successo. 
Il rishi, irato, maledì Indra. Anche qui le tradizioni divergono. Secondo alcune, Indra venne costretto ad avere la barba verde, ben poca cosa per il peccato che aveva commesso. Secondo altri testi Indra sarebbe stato costretto alla sconfitta e preso prigioniero da Indrajit figlio del demone Ravana, cosa che poi in effetti avvenne. 
Secondo altre tradizioni la punizione fu ancora più atroce, infatti si narra che Gautama punisse il re degli dèi coprendogli il corpo con migliaia di vagine (yoni) e da qui il soprannome di Indra come "sayoni", “il vulvoso”. Gli dèi, pietosi, trasformarono quelle vagine in occhi e il soprannome di Indra da “il vulvoso” a “sahasraksha” ossia “dai molteplici occhi.” 
Secondo il Ramayana invece, Gautama maledì Indra dicendogli, “Tu che non sai contenere i tuoi desideri erotici, tu che hai ingannato un saggio, tu perderai la tua virilità!” 
Ciò detto, i testicoli di Indra caddero a terra lasciando il re privo della propria potenza virile. 
Non andò meglio alla moglie infedele che venne maledetta. A cosa? 
Per alcuni venne pietrificata, per altri lei, simbolo della bellezza, divenne brutta e secca, per altri ancora fu costretta a vivere d’aria, a giacere nella cenere, a subire il senso di colpa e a rimanere in questa triste situazione senza il conforto del marito per centinaia di migliaia di anni. 
In ogni caso la maledizione contro Ahalya si sarebbe dissolta non appena il dio Rama, avatara di Vishnu, non fosse passato da quei luoghi restituendole la purezza perduta. 
Indra, dal canto suo, era disperato. Il re degli dèi non poteva rimanere evirato e pertanto si rivolse agli altri dèi pregandoli di aiutarlo. Di fronte ad essi Indra giustificò il proprio comportamento, “mi sono unito ad Ahalya non per lussuria, ma per suscitare l’ira del saggio Gautama che con le sue austerità e meditazioni aveva raggiunto troppa energia e troppi poteri e avrebbe potuto mettere in discussione il predominio degli dèi, ora lui si è adirato e mi ha maledetto, ma ha perso così i propri poteri ascetici.” 
Gli dèi credettero poco alle scuse di Indra, ma ugualmente decisero di aiutarlo e si recarono dal progenitore Mani, dicendogli. “Oh Mani, tu hai un bellissimo ariete, dona i suoi genitali a Indra che ne è privo, ti promettiamo che d’ora in poi l’ariete castrato sarà utilizzato per il sacrificio e, quindi, mangiato.” 
Indra ricevette i testicoli di un ariete e da allora si utilizzò l'ariete per il sacrificio e gli umani cominciarono a nutrirsi delle carni degli arieti castrati.

Gautama, Indra and beautiful Ahalya

Ahalya
The sage Gautama, one of Saptarishi (the seven greatest sages of Hinduism), lived with his beautiful wife Ahalya in a isolated hermitage near the city of Mithila.

Ahalya was born from the mind of Brahma as the purest and most beautiful woman in the universe. In fact, her name A-Halya in Sanskrit is "without ugliness" and also "non-plowed", meaning "virgin."
The texts of the Indian tradition, the Ramayana, the Mahabharata, many Brahmanas and Puranas narrate the incredible story of Ahalya, Indra and Gautama. Here, more or less how things went.
Indra, the king of the Gods, the slayer of the demon Vrita, the God always drunk as a drinker of soma, the nectar of the Gods, he was very sensitive to the feminine charms. One day he saw the beautiful Ahalya, filled with desire, sought a way to join her in secret from her husband.
One day, as soon as Gautama had left the hermitage to perform his meditations, Indra took the form of Gautama and went to Ahalya pretending to be her husband.
According to some traditions, at once the beautiful young woman knew that the man was Indra and not Gautama, but she was pleased that the king of the Gods wanted her.
According to other texts, she was deceived, or even raped by Indra.
However, Indra and Ahalya joined sexually with mutual satisfaction.
When Gautama returned, met with Indra and knew, through his yogic powers, what had happened.
The rishi, angry, cursed Indra. 
Even here the traditions are differ. According to some, Indra was forced to have a green beard, very little punishment of his sin. According to other texts, Indra was doomed to be defeated and imprisoned by Indrajit son of the demon Ravana, then what actually happened.
According to other traditions, the punishment was even more atrocious. It is said that Gautama punish the king of the Gods covering his body with thousands of vaginas (yoni) and hence the Indra’s nickname "sayoni" "full of vulvas”. 
The Gods, pitying, transformed those vaginas into eyes and Indra’s nickname from "full of vulvas" became "sahasraksha" "with many eyes."
According to the Ramayana however, Gautama cursed Indra, saying, "You cannot contain your erotic desires, you have deceived a wise man, you will lose your manhood!"
That said, the testicles of Indra fell to the ground leaving the king deprived of his virile power.
The unfaithful wife was cursed too. What?
According some traditions, she was petrified, according others she, a symbol of beauty, became ugly and dry, according others she was forced to live eating air, lying in the ashes, suffering the guilt and remaining in this sad situation without the comfort of her husband for hundreds of thousands of years.
In any case, the curse against Ahalya would dissolve as soon as the God Ram, avatar of Vishnu, had not passed from those places restoring the lost purity.
Indra, for his part, was desperate. The king of the Gods could not be castrated andwent to other Gods, begging them to help him. In front of them Indra justified his own behavior, "I joined Ahalya not because of lust but to arouse the wrath of the sage Gautama who with his austerities and meditations had attained too much energy and too much power and could undermine the dominance of the Gods, now he is angry and cursed me, but he has lost its ascetic powers."
The Gods believed a little what Indra sayed, but they decided to help him and went to Mani, telling him, "Oh Mani, you have a beautiful ram, give its genitals to Indra who is free, we promise that from now on, the castrated ram will be used for sacrifice and then eaten."
Indra received the testicles of a ram and then used ram for the sacrifice and men began to eat the meat of castrated rams.

martedì 14 febbraio 2012

India more and more armed


India confirms its leadership in the purchase of armaments. It was reported thatlast year, according to the Stockholm International Peace Research Institute, India had become the largest purchaser of arms in the world.
Between 2006 and 2010, 9% of the arms sold in the world had been purchased by India  overtaking China and getting first place in this particular ranking.
Well, a few days ago we known that the Republic of India will buy 126 fighter jets Rafale from France for about eleven billion dollars and a nuclear submarine from Russia for about a billion dollars. But on-board weaponry, technology transfers, maintenance, warranties and other costs are expected to almost double the price. India also will build its first aircraft carrier on its own.

The Indian budget for the years 2011-2012 includes costs of approximately 1.5trillion rupees (about $ 33 billion), up 40% more then in the previous two years: 70%  for arms.
India wants to become undisputed power and a landmark in the south-east Asia, wants to protect itself from China (with whom India has still some open border disputes), and from all neighboring countries (Pakistan, Burma, Bangladesh, Sri Lanka) funded by China. India wants maintain dominance over the Indian Ocean ,which India always considered something of a 'mare nostrum', challenged by the increased influence and activism of Beijing considered by Indian authorities as "aggressive raids".



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India sempre più armata

L'India dal satellite
L’India conferma il proprio primato nell’acquisto di armamenti. Era dello scorso anno la notizia che, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, l’India era divenuta il principale acquirente di armi nel mondo. 
Tra il 2006 e il 2010 il 9% degli armamenti venduti nel mondo era stato appannaggio dell’India che aveva così superato la Cina piazzandosi al primo posto di questa particolare classifica. 
Ebbene è degli scorsi giorni la notizia che la Repubblica Indiana acquisterà 126 caccia Rafale dalla francese Dassault per circa undici miliardi di dollari e un sottomarino nucleare dalla Russia per circa un miliardo di dollari. Tenuto conto di armamenti e di tecnologie presenti a bordo nonché delle garanzie e della necessaria manutenzione, i costi dovrebbero raddoppiare. L’India inoltre costruirà in proprio la sua prima portaerei. 
Il bilancio di previsione indiano per gli anni 2011-2012 prevede costi per circa 1,5 trilioni di rupie (circa 33 miliardi di dollari), un incremento del 40% rispetto ai precedenti due anni. Il 70% di quanto stanziato è destinato agli armamenti. 
L’India vuole diventare potenza incontrastata e punto di riferimento nel sud-est asiatico, vuole proteggersi dalla Cina (con la quale ha ancora aperte alcune dispute di confine) e dai paesi confinanti tutti (Pakistan, Birmania, Bangladesh, Sri Lanka) finanziati dai cinesi. L’India vuole inoltre mantenere il predominio sull’Oceano indiano, da sempre da lei considerato una sorta di ‘mare nostrum’, messo in discussione dall’aumentata influenza e dall’attivismo di Pechino considerati dalle autorità indiane come “incursioni aggressive”.



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sabato 11 febbraio 2012

Shining lingam

We saw in the previous post, that the Vaishnava traditions narrate myths and legends to prove the supremacy of Vishnu over the other Gods of the Trimurti, and to explain why the god Brahma isn't worshiped in India. But of course there are myths and traditions of Shaivism that support exactly the opposite tesis: Shiva is the greatest among the Gods, who is the Absolute, the principle of all things. In short, the Skanda Purana, the Vayu Purana or Linga Purana tell us a different story. This one.
Lingamyoni
At the beginning of time, when nothing had been created, or, more precisely, in the period that elapsed between the destruction/absorption of the Universe and the creation of a new Universe, Vishnu was lying on the serpent Ananta sure to be the most powerful among all the Gods. Unexpected, however, appeared Brahma, who claimed to be the creator of the universe, who by whom all things are born. Between the two Gods arose a dispute, each supported with many issues to be the Absolute, and each told the facts, actions and heroic deeds that were supposed to prove their supremacy over the other.
But while this dispute was going on, in the vastness of space there was a deafening roar, a roar accompanied by a light beam, a column appeared suddenly glowing from the hell that came up to the infinite spaces spearing the oceans and the earth. It was a  infinite  and resplendent lingam, flamboyant and powerful, who left amazed and terrified the two Gods.
"But what is that?"  astonished Vishnu and Brahma asked. To understand they  decided that Vishnu would be plunged into the depths of the ocean and Brahma would fly in the infinite spaces to reach the two ends of that shining column which naked eye they could not measure, nor height nor depth.
Vishnu became a boar and plunged into the ocean, Brahma became a wild goose and flew in the celestial spaces. Their journey lasted over a thousand years, but for what they tried, they failed to reach the end of the column of fire that continued to grow.
Returning to the surface the two looked at each other, Vishnu admitted that he was not able to find the beginning of the lingam, Brahma instead, to win the challenge with Vishnu, lied saying he reached the summit at the fiery lingam.
At that moment, in the pillar of fire a fissure opened from which Shiva emerged, the Lord of lingam self-manifested and proclaimed his own supremacy as the Absolute, as creator, preserver and destroyer of the Universe, everything that exists including the two Gods. Vishnu and Brahma prostrated in front of the great God, and worshiped him recognizing his supremacy.
But it did not end there. According to the Skanda Purana, Shiva also launched a curse against Brahma becsause he had lied by claiming to have reached the top of the lingam of fire. No longer would worship existed in his honor. And so it was.

Il lingam di fuoco

Abbiamo visto nel precedente post, che le tradizioni vaishnava narrano miti e leggende per comprovare la supremazia di Vishnu sugli altri dèi della trimurti e per spiegare il motivo per cui il dio Brahma non è oggetto di culto in India. Ma esistono ovviamente miti e tradizioni shivaite che sostengono esattamente il contrario e cioè che Shiva è il più grande tra gli dèi, che è l’Assoluto, il principio di tutte le cose. Insomma lo Skanda Purana, Il Lingam Purana o il Vayu Purana narrano una storia diversa. Questa. 

Rama, Sita, Saraswati e altri dei
venerano lo Shivalingam
All’origine dei tempi, quando niente era stato creato o, più precisamente, nel periodo che intercorreva tra la distruzione/assorbimento dell’Universo e la creazione di un nuovo universo, Vishnu stava sdraiato sul serpente ananta convinto di essere il più potente dio. Imprevisto apparve però Brahma, che dichiarò di essere il creatore dell’universo, colui dal quale tutte le cose sono nate. Tra i due dèi nacque una disputa, ciascuno sosteneva con molteplici argomenti di essere l’Assoluto e ciascuno narrava fatti, azioni e imprese che avrebbero dovuto comprovare la propria supremazia sull’altro. 
Ma mentre questa disputa stava andando avanti, nell’immensità degli spazi si sentì un rombo assordante, un fragore accompagnato da un fascio di luce, comparve improvvisamente una colonna rifulgente che dagli inferi arrivò fino agli spazi infiniti trafiggendo gli oceani e la terra. Era un lingam infinito e splendente, fiammeggiante e possente che lasciò stupefatti e terrificati i due dèi. 
“Ma cos’è?” si domandarono attoniti Vishnu e Brahma. Per capirlo decisero che Vishnu si sarebbe immerso nelle profondità dell’oceano e Brahma sarebbe volato negli spazi infiniti per raggiungere le due estremità di questa colonna splendente di cui ad occhio nudo non riuscivano a misurarne né l’altezza né la profondità. 
Vishnu si trasformò in cinghiale e si gettò nell’oceano, Brahma si trasformò in oca selvatica e volò negli spazi celesti. Il loro viaggio durò più di mille anni, ma per quanto si sforzassero, non riuscirono a raggiungere le estremità della colonna di fuoco che continuava a crescere. 
Ritornati in superficie i due si guardarono, Vishnu ammise di non essere riuscito a trovare l’inizio del lingam, Brahma invece, che voleva vincere la sfida con Vishnu, mentì dicendo di essere arrivato in vetta al lingam fiammeggiante. 
In quel momento però nella colonna di fuoco si aprì una fenditura dalla quale uscì Shiva, il signore del lingam si auto manifestò e proclamò la propria supremazia come Assoluto, come creatore, preservatore e distruttore dell’universo, di tutto ciò che esiste inclusi i due dèi che, prostrati al cospetto del grande dio, lo adorarono riconoscendone la supremazia assoluta. 
Ma non finì qui. Shiva infatti lanciò anche una malediazione contro Brahma che aveva mentito sostenendo di aver raggiunto la vetta del lingam di fuoco. Nessun culto sarebbe più esistito in suo onore. E così fu.

domenica 5 febbraio 2012

Bhrigu, Shiva, Brahma and Vishnu

Maharishi Bhrigu
Why Shiva is worshiped in the form of lingam? Why Brahma hasn’t special worship and are very few the temples dedicated to him although he’s considered 'creator god'?
The variety of religious experiences existed for millennia in the Indian peninsula have often resulted in conflicts and disagreements that have also echoed in the myths, such as already I told in the sacrifice of Daksha and the death of Sati. Obviously each religious tradition narrates myths and legends in which its own God has prevailed over the others and this makes the mythological tradition, literary and cultural life of the Indian subcontinent very rich. Today I want to mention one of the many Vaishnava traditions narrated by many texts - including the Padma Purana - which recalls the curse of the sage Bhrgu hurled against Shiva and Brahma.
Well, during a great sacrifice held on Mount Mandara, the wise Brahmins wondered who was the greatest among the Gods Shiva, Brahma or Vishnu. The sage Manu - son of Prajapati - said: "He who is made of pure sattva, who has only the cohesive tendency (guna) and preserver without even a fraction of tamas, the tendency of dissolution, or raja, the centripetal tendency, he is the Absolute, the greatest of the Gods. "
To test who among the three gods were characterized by benevolent guna sattva, one of the Maharishi, the great sages, was chosen, he was Bhrgu, son of the God Varuna (or Prajapati). 
Bhrgu first went to Shiva. But the wise man could not even see the God, as he was stopped by Nandin - the bull vahana of Shiva - which did not allow him entry. "Shiva is enjoying the love of his consort Parvati, you cannot enter." The Brahmin - who like all the Brahmins was very touchy - got angry and cursed Shiva. "You, who are totally taken by tamas, obscured by passion, you don’t honor worthily a wise Brahmin will be transformed into a lingam and your wife in a yoni and you will be worshiped in that form, but not by the Brahmins."
Bhrgu then went to Brahma and could come before him, but the God, seated on a lotus, was immersed in rajas and he didn’t get up nor saluted the Brahmin.
"Because you're surrounded by rajas and have not honored me - cried Bhrgu to Brahma - you may not be worshiped by any devoted!”
The wise brahmin arrived finally in front of Vishnu, the God was sleeping lying on Ananta, the serpent residue (seshanaga) while his wife Lakshmi massaging the feet. Bhrgu came to God and placed his foot on his chest. Vishnu got up and said, "Thank you wise man, the touch of your foot is a blessing for me, the dust that falls from the feet of every Brahmins leads to salvation." So said Vishnu and donated to Bhrgu food and wealth and reserved a special attention.
Bhrgu then prostrated himself at the feet of Vishnu and worshiped him, "Thou, God of a thousand names, you Vasudeva, you Hari, you Narayana, thou Blessed One, thou Janardana, thou preserver of the Universe, you pervade everything, you are formed only by sattva, you’re the supreme deity and you alone will be worshiped by the brahmanas and by the twice-born. "

Bhrgu, Shiva, Brahma e Vishnu

Vishnu su Ananta,
il 'serpente residuo' 
Perché Shiva è venerato sotto la forma di lingam? Perchè Brahma non è oggetto di particolari culti e a lui sono dedicati pochissimi templi pur essendo considerato ‘il dio creatore’? 

Le molteplici esperienze religiose che nei millenni sono convissute nella penisola indiana hanno spesso dato luogo a conflitti e dissidi che hanno un’eco anche nei miti, come quello già narrato del sacrificio di Daksha e dell’autoimmolazione di Sati. Ovviamente ogni tradizione religiosa narra miti e leggende nelle quali il proprio dio ha la meglio sugli altri e anche questo rende particolarmente ricca la tradizione mitologica, letteraria e culturale del subcontinente indiano. Oggi voglio ricordare una delle tante tradizioni vaishnava, di fede cioè visnuita, narrata da molti testi – tra i quali il Padma purana – in cui si ricorda la maledizione che il saggio Bhrgu lanciò contro Shiva e contro Brahma. 
Ebbene, durante un grande sacrificio organizzato sul Monte Mandara, i saggi brahmani si domandavano quale fosse il più grande degli dèi tra Shiva, Brahma o Vishnu. Il saggio Manu – figlio di Prajapati – dichiarò: “Colui che è fatto di puro sattva, colui che possiede solo la tendenza (guna) coesiva e preservatrice senza avere nemmeno una minima parte di tamas, la tendenza della dissoluzione, o di rajas, la tendenza centripeta, costui è l’Assoluto, la più grande delle divinità.” 
Per verificare chi dei tre dèi fosse caratterizzato dalla benevola tendenza sattva, venne mandato uno dei Maharishi, i grandi saggi, si trattava di Bhrgu, figlio del dio Varuna (o, secondo altre tradizioni, di Prajapati). 
Bhrgu andò innanzitutto da Shiva. Ma il saggio non potè neppure vedere il dio, in quanto venne fermato da Nandin – il toro vahana di Shiva – che non gli consentì l’ingresso. “Shiva sta godendo dell’amore della sua consorte Parvati, non puoi entrare.” Il brahmano – che come tutti i brahmani era molto suscettibile – si arrabbiò e maledì Shiva. “Tu, che sei totalmente preso da tamas, obnubilato dalla passione, tu che non onori degnamente un saggio brahmano sarai trasformato in un lingam e la tua consorte in una yoni e così, in tale forma verrete adorati, ma non certo dai brahmani.” 
Bhrgu si recò poi da Brahma, potè arrivare al suo cospetto, ma il dio, seduto su un loto, era immerso in rajas, la tendenza centripeta, non si alzò né salutò il brahmano. 
“Poiché tu sei immerso rajas e non mi hai onorato – gridò Bhrgu a Brahma – non sarai venerato da alcun fedele!” 
Il saggio brahmana arrivò infine al cospetto di Vishnu che se ne dormiva sdraiato su Ananta, il serpente residuo (seshanaga) mentre la sua sposa Lakshmi gli massaggiava i piedi. Bhrgu si avvicinò al dio e gli pose un piede sul petto. Vishnu si svegliò e disse, “Ti ringrazio o saggio, il tocco del tuo piede per me è una benedizione, la polvere che cade dai piedi di ogni brahmano porta alla salvezza.” Così detto Vishnu donò a Bhrgu cibo e ricchezze e gli riservò un’attenzione speciale. 
Bhrgu allora si prostrò ai piedi di Vishnu e lo venerò, “Tu, dio dai mille nomi, tu Vasudeva, tu Hari, tu Narayana, tu Bhagavan, tu Janardana, tu preservatore dell’Universo, tu che tutto pervadi, tu, formato di solo sattva, sei la divinità suprema e tu solo sarai venerato dai brahmana e dai nati due volte.”