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venerdì 10 giugno 2011

Pradakshina and Prasavya

Ganges - Varanasi
Turning around a center. The circular walking around something, the circumambulating something is a ritual very common in India and it has a very significant symbolism.
There is the rite of circumambulating an image of deity, lingam, Nandin, or fire Agni, relic, rivers, hills, sacred trees or a corpse in the hindus funeral rites.
Each of these walkings around has a meaning and precise rules.
First, the circumambulation is clockwise or counterclockwise.
In the first case it is pradakshina, which means 'right' and is a walking reserved for the auspicious rites, or propitiatory rites in honor of the gods.The 'auspicious' walking is in the clockwise direction because this is the path and the direction of the sun and other stars and thus that is considered a positive movement, benevolent, propitiatory.
Among the most important pradakshinas I like to remember the Giripradakshina (‘giri’ in Sanskrit means 'mountain' or 'hill') which consists of walking around the hill of Arunachala ('pillar of fire') at Tiruvannamalai in Tamil Nadu regarded as a representation of the God Shiva. The pilgrimage is done barefoot for 14 km of the route.
There is also a pilgrimage around the Ganges from its sources to its delta and back in the other side, a distance of thousands of kilometers and long years, while the path around the holy city of Varanasi is about sixty kilometers.
The spouses too, during the wedding ceremony of Vivaha, made seven laps in a clockwise direction around the fire reciting the Gayatri mantra.
From a symbolic point of view this walking is a metaphor for what should be the life of the devotee. As in this rite in the middle of walking is a God or an his image, so in the life of each the center should be occupied by God before whom all are equal. In fact, as every point on the circumference is equidistant from the center so every devotee is equal before God.
When the gait is counterclockwise, that is Prasavya (in Sanskrit means 'left'). It 's a movement reserved for funerals and other not auspicious rites - even – for the rituals of black magic.
Even in traditional funeral rites called Antyesti, the male heir sets fire to the pyre where lies the body of the deceased after doing three (or seven) turns counterclockwise around the funeral pyre.

Pradakshina e Prasavya

Particolare di colonna d'ottone in un tempio di Ernakulam
Girare intorno a un centro. La deambulazione circolare intorno a qualcosa è un rituale molto diffuso in India e ha un simbolismo molto significativo.
Si gira intorno alla statua di una divinità o di un lingam, si gira intorno al bue Nandin, si gira intorno al sacro fuoco Agni, si gira intorno a reliquie, a fiumi, a montagne, ad alberi sacri, si gira intorno al cadavere nei riti della cremazione.
Ognuna di queste deambulazioni circolari ha un significato e delle regole ben precise.
Innanzitutto la deambulazione può essere in senso orario o in senso antiorario.
Nel primo caso abbiamo la Pradakshina, che significa ‘verso destra’ ed è una deambulazione riservata ad i riti fausti, propiziatori o ai riti in onore delle divinità. Che la deambulazione ‘fausta’ segua il senso orario è dovuto alla circostanza che quello è il corso del sole e degli altri astri e quindi è considerato un movimento positivo, benevole, propiziatorio.
Tra le pradakshina più importanti mi piace ricordare il Giripradakshina (‘giri’ in sanscrito significa ‘montagna’ o ‘collina’) che consiste nella deambulazione intorno alla collina di Arunachala (‘colonna di fuoco’) a Tiruvannamalai in Tamil Nadu considerata come una rappresentazione del dio Shiva. Il pellegrinaggio viene svolto a piedi nudi per i 14 km del percorso.
Esiste anche il pellegrinaggio intorno al fiume Gange dalle sorgenti alla foce e viceversa, un percorso di migliaia di kilometri che dura anni, mentre il percorso intorno alla città sacra di Varanasi misura circa sessanta chilometri.
Anche gli sposi durante il rito matrimoniale del Vivaha effettuano sette giri in senso orario intorno al fuoco recitando il Gayatri mantra.
Da un punto di vista simbolico questa deambulazione è una metafora di quella che dovrebbe essere la vita del devoto. Come in questo rito al centro della deambulazione c’è dio o una sua immagine, così nella vita di ognuno il centro dovrebbe essere occupato da Dio innanzi al quale tutti siamo uguali. Infatti come ogni punto della circonferenza è equidistante dal centro così ogni devoto è uguale di fronte a Dio.
Quando invece la deambulazione è antioraria abbiamo la Prasavya (in sanscrito significa ‘verso sinistra’). E’ un movimento riservato ai riti funebri e ad altri riti non fausti o – addirittura – ai riti di magia nera.
Anche nei tradizionale rito funebre detto Antyesti l’erede maschio appicca il fuoco alla pira dove giace il corpo del defunto dopo avere fatto tre (o sette) giri antiorari intorno alla pira funebre.