sabato 19 ottobre 2013

Non superare la Lakshmana rekha

Rama e Lakshmana
In India c'è un modo di dire che è legato alla Lakshmana rekha, la linea di Lakshmana. Si dice "attento a non superare la Lakshmana rekha", "questo punto segna la Lakshmana rekha", etc.
In pratica si tratta di un limite invalicabile o, comunque, di un limite che, se valicato,  ne deriveranno gravi conseguenze.
Il tutto nasce da un episodio del Ramayana, il grande poema epico indiana. Si tratta di un momento cruciale del poema ossia il rapimento di Sita, moglie di Rama, da parte del demone Ravana, Re di Lanka, che voleva vendicarsi contro Rama che aveva sconfitto e sfigurato la sorella Surpanakha, anch'essa una demonessa.
Le cose andarono più o meno così.

Ravana decise di rapire Sita, la persona più amata da Rama e per far questo chiese l'aiuto del demone-eremita Marica. Nonostante Marica mettesse in guardia Ravana, il Re di Lanka fu irremovibile ed architettò un piano diabolico.
In quel periodo Rama e Sita erano nella foresta in esilio insieme a Lakshmana, fedele fratello di Rama.
Marica - grazie ai suoi poteri demoniaci - si trasformò in un cervo dalle sembianze bellissime, il suo mantello sembrava d'oro. L'animale cominciò ad aggirarsi nella foresta.
Quando Sita vidi quel bellissimo animale disse al marito e al cognato:
"Guardate come è bello quel cervo, catturatelo mi piacerebbe tenerlo, se non riuscite a catturarlo vivo, uccidetelo, mi piacerebbe tanto avere il suo mantello dorato."
Lakshmana non era convinto, quel cervo era troppo bello e troppo diverso dagli altri cervi e cercò di dissuadere Rama.
Ma ogni desiderio di Sita per Rama era un ordine e si lanciò all'inseguimento del cervo, lasciando Lakshmana a proteggere Sita. 
Il cervo-Marica portò Rama il più lontano possibile. Quando Rama riuscì a raggiungere l'animale, scoccò una freccia che colpì al cuore il cervo. Immediatamente l'animale cambiò sembianze e si mostrò per quello che era, Marica. Il demone cadde al suolo e, prima di morire, imitando la voce di Rama, gridò:
"Lakshmana, Sita aiuto!"
Rama capì che si trattava di un inganno e si precipitò verso la capanna, ma ormai era troppo distante.
Sita, sentendo il lamento proveniente dalla foresta, pregò Lakshmana di correre in soccorso del fratello, ma Lakshmana si rifiutò. 
"Non può essere stato Rama a gridare - disse - Rama è così potente che non può avere bisogno di qualcuno, è un inganno."
"Se non vai in aiuto di Rama mi ucciderò." Sita era irremovibile e Lakshmana non potè fare altro che andare alla ricerca del fratello. prima di partire si raccomandò con Sita affinchè non superasse la linea che aveva fatto intorno alla capanna, la Lakshmana Rekha, la linea di Lakshmana. Se fosse rimasta dentro quel cerchio non avrebbe corso alcun pericolo, perchè chiunque avesse oltrepassato quella linea per avvicinarsi a Sita sarebbe stato carbonizzato dalle fiamme.
Sgombrato il campo da Rama e Lakshmana, Ravana, trasformatosi in asceta itinerante, si recò alla capanna di Sita e chiese del cibo e dell'acqua.
Per onorare i sacri doveri di ospitalità, Sita si avvicinò all'eremita, oltrepassando la Lakshamana rekha, Ravana la catturò e la portò nel suo regno a Lanka.

Quindi: "attenti a superare la Lakshmana rekha!



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