sabato 7 maggio 2011

Hanuman, il Dio scimmia

Hanuman in un tempio di Cochin - Kerala
Le storie di Hanuman, dio scimmia fortissimo, coraggioso, fedele devoto di Rama, settimo avatar di Vishnu, sono moltissime. Il Ramayana – immenso poema epico indiano che narra della lotta tra Rama e Ravana, demone che aveva rapito Sita, la moglie del Dio – gli dedica un intero capitolo, il Sundara Chanda.
Come sempre le tradizioni indiane ci presentano mille e più versioni di uno stesso fatto. Ma le cose stanno pressappoco così.
La bellissima apsara (ninfa celeste) Punjikasthala per una maledizione del saggio Brihaspati, al quale aveva disobbedito, si era incarnata in una scimmia, Anjana, la figlia del vanara (scimmia) Kunjara. Anjana si sposò con Veerakesari, un’eroica scimmia, ma i due non riuscivano ad avere un figlio.
Dopo tante preghiere, Shiva e Parvati ascoltarono i due sposi e promisero loro che, con l’aiuto di Vayu, Dio del vento, avrebbero avuto un figlio forte e fedele.
Secondo una prima tradizione, un giorno Vayu sollevò le vesti di Anjana e rimase affascinato dalla bellezza del corpo della ragazza. Lei si ribellò, ma Vayu le disse che non l’avrebbe toccata e che – come vento – era già entrato in lei ed era stato concepito il figlio tanto desiderato.
In un'altra tradizione invece Shiva aveva indicato ai due sposi un albero di mango il cui frutto, una volta che fosse stato offerto da Vayu, avrebbe concepito nel ventre di Anjana un figlio. I due sposi si recarono presso l’albero di mango e, dopo molte preghiere, il vento piegò un ramo dell’albero in modo da consentire ad Anjana di cogliere e mangiare il frutto che le consentì di concepire Hanuman.
Un’altra storia ancora lega la nascita di Hanuman a quella di Rama. Nel Ramayana di Valmiky si narra infatti che il re di Ayodhya, Dasharatha, stava svolgendo severe austerità e incessanti riti per ottenere la benedizione di un figlio. Shiva, compiaciuto di quella devozione, fornì al re tre porzioni di cibo sacrificale affinchè le facesse mangiare alle sue tre mogli: Kausalya, Sumitra e Kaikeyi. Ma a Kaikeyi cadde la propria parte di cibo che Vayu, Dio del vento, fece volare fino ad Anjana intenta in preghiera. La giovane mangiò il cibo portato dal vento così concependo Hanuman.
Una volta nato, il bambino si dimostrò subito vivace e vorace, un giorno, vedendo il sole e credendolo un frutto cercò di coglierlo per mangiarlo. Indra si arrabbiò molto per quel gesto e colpì il piccolo con un fulmine gettandolo a terra. Nella caduta il dio scimmia si ruppe la mandibola, da qui il nome Hanuman in quanto hanu in sanscrito significa appunto mascella.
Hanuman è chiamato anche Anjaneya, cioè figlio di Anjana.
Hanuman è forte, veloce e vola come il vento (suo padre), ma a causa di una maledizione di Brahma, che lo punì in quanto disturbava la meditazione di alcuni santi, non è consapevole dei propri poteri fino a che qualcun altro non glieli ricorda come fece Rama nel Ramayana.
Questo ci insegna anche del potere immenso che giace spesso inutilizzato dentro ognuno di noi, basta esserne consapevoli.
Hanuman – considerato da certuni un avatara di Shiva - è una divinità molto popolare in tutta l'India ed è festeggiato durante l’Hanuman Jayanti che si celebra il giorno della luna piena del mese di Chaitra (marzo-aprile) e la preghiera a lui rivolta è l’Hanuman Chalisa.

2 commenti:

  1. Affascinante capire come Hanuman ci ricordi il potenziale inespresso dentro di ognuno di noi!

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  2. C'è anche una posizione yoga ispirata ad Hanuman e si chiama Hanuman Asana. In pratica si tiene le braccia alzate rigide sopra la testa mentre le gambe sono aderenti al pavimento completamente spalancate in avanti in una specie di spaccata. Simboleggia il balzo che Hanuman fece per raggiungere le coste dello Sri Lanka dalle coste indiane per andare a cercare Sita rapita da Ravana. Gli bastò un unico balzo!

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