domenica 11 marzo 2012

Etimologie: putra, guru e mantra

La parola "sanscrito" in devanagari
La parola “figlio” in sanscrito si dice “putra” ed è molto significativo. Infatti “putra” è una parola composta da “put” e “tra”. “Put” è il nome di uno degli inferni dell’induismo, mentre “tra” è un verbo e significa “proteggere”, “liberare”. Il figlio è quindi colui che “libera dall’inferno” dove il defunto sarebbe costretto a restare se non avesse un figlio maschio destinato a celebrare i riti funebri. Per questo motivo - come abbiamo visto - in India è molto importante avere un figlio maschio.
Un’altra parola la cui etimologia è molto interessante è “guru”, cioè il maestro spirituale senza il quale non è possibile raggiungere la conoscenza suprema, colui che assegna a ciascun discepolo il proprio mantra e che lo guida nella conoscenza dei testi sacri. Ebbene “guru” in sanscrito deriva da “gu”, che significa “oscurità” o “ombra” e da “ru” che significa “disperdere”, il guru è cioè colui che disperde l’oscurità, l’ombra e consente di vedere la luce della vera conoscenza. Altri attribuiscono alla sillaba “ru” il significato di “luce” ed il guru sarebbe quindi colui che dalle tenebre porta alla luce.
Anche la parola “mantra” ha una etimologia molto significativa. I mantra sono i versi mistici, le parole magiche, che possono essere costituite da una sola sillaba o da una frase intera e che vanno ripetute a voce o mentalmente durante la meditazione. La parola “mantra” in sanscrito viene fatta risalire alla radice “man” che significa “mente” e a “tra” che in questo caso è il suffisso che designa lo strumento. Quindi il mantra è “lo strumento del  pensiero”, il mezzo attraverso il quale pensare o, più correttamente, far funzionare “manas” cioè lo strumento della conoscenza.

2 commenti:

  1. Ciao!
    Il tuo blog è molto interessante, e questo post in particolare. Posso chiederti dove hai trovato l'etimologia di putra?
    Grazie, ed un sorriso

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    1. Ciao Elke, e' un' etimologia abbastanza documentata. Puoi verificarlo in qualsiasi dizionario di sanscrito anche on line. Non ricordo l'ultima volta che l'ho incontrata, forse nel libro del prof. Filippi su Il mistero della morte nell'India tradizionale dove spiega nei particolari anche i riti funebri e la funzione del figlio maschio (Putra) che allontana il rischio dell'inferno (put) per l'anima del defunto.
      Ciao e nameste!

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