sabato 1 febbraio 2014

Ashtavakra, il saggio storpio

Ashtavakra
Kahoda era il discepolo prediletto del saggio Uddalaka. Una volta conclusi gli studi, il giovane prese in moglie Sujata, l'amata figlia del maestro.
I due erano molto felici e dopo poco tempo Sujata rimase incinta. Volendo che il figlio fosse saggio e sapiente come il nonno e il padre, la giovane andava ad assistere alle lezioni tenute da Uddalaka e da Kahoda.
Dopo un po' di tempo che Sujata assisteva alle lezioni, l'embrione - che evidentemente era portato ad imparare - fece notare che il padre Kahoda aveva fatto otto errori nella recitazione di un mantra.
Kahoda rimase molto offeso da quella che considerò un affronto e maledì il feto che la moglie aveva in grembo: "Hai detto che ho fatto otto errori, ebbene nascerai con otto deformazioni!"
Prima che il bambino nascesse, Kahoda si recò presso Janaka, re di Mithila in cerca di fortuna. 
Proprio in quel periodo il re voleva celebrare un grande sacrificio, ma non poteva farlo fin quando qualcuno non avesse sconfitto in un duello di sapienza il saggio Bandhi. Fino a quel momento nessuno ci era riuscito e la regola del duello prevedeva che chi veniva sconfitto fosse affogato mentre il vincitore avrebbe potuto celebrare il sacrificio. 
Anche Kahoda perse e, come molti altri saggi sconfitti prima di lui, venne affogato nel fiume.
Dopo pochi mesi dalla morte di Kahoda, nacque il figlio di Sujata che - secondo la maledizione paterna - presentava otto deformazioni: ai due piedi, alle ginocchia, alle mani al torace e alla testa. Per questo venne chiamato Ashtavakra, che significa dalle otto deformazioni (in sanscrito ashta significa otto e vakra, stortura).
All'età di dodici anni, la formazione di Ashtavakra fu conclusa, il ragazzo era il più brillante degli studenti, un saggio di rara sapienza.
Quando Ashtavakra conobbe la fine che aveva fatto suo padre, decise di andare dal re Janaka per vendicare Kahoda.
In brevissimo tempo il ragazzo sconfisse il saggio Bandhi e pretese che venisse annegato come gli altri saggi che avevano perso. A quel punto Bandhi rivelò la sua vera identità: era il figlio di Varuna, dio delle acque, inviato dal padre sulla terra per scegliere i migliori saggi per celebrare un proprio grande sacrificio.
"Il sacrificio di mio padre ora è stato celebrato - disse Bandhi - e i saggi possono risorgere dalle acque del fiume." 
Quando Kahoda, rinato dalle acque, seppe che suo figlio Ashtavakra aveva battuto in duello Bandhi, fu commosso.
Bandhi allora disse, "Kahoda benedici tuo figlio e tu Ashtavakra bagnati nel fiume."
Il ragazzo - dopo aver ricevuto la benedizione del padre - si immerse nel fiume e, quando uscì dalle acque, tutte le sue deformità erano sanate.



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