lunedì 22 luglio 2013

King Dusyanta and beloved Sakuntala

Durvasha's curse
Her name was Sakuntala, she was the adopted daughter of the sage Kanva with whom she lived in a hermitage in the forest. She was beautiful.
King Dusyanta - went into the forest to hunt -  saw her, he fell in love with her and asked her to marry him.
"I do not know your name - said Sakuntala - do not know your heart, but my love for you, or cruel ,torture my body which want you." And the two were married.
After having been for a while with Sakuntala, king Dusyanta told her that he had to return to his kingdom, and that he would send a delegation to take her with full honors at the palace.
"But when you come back," asked Sakuntala who had a bad feeling.
"Here - Dusyanta said - I give you this royal ring on which is engraved my name, every day has a letter, you will be with me before the last letter."
In the meantime, had come to the hermitage Durvasha, a powerful wandering hermit. He was very irritable.
He repeatedly asked hospitality of Sakuntala, but the young - thoughting just of Dusyanta - did not hear him.
Durvasha - angry at the lack of respect - cursed the young, "the one which now you're thinking, you who do not accept the guests, will not remember you!"
The friends of Sakuntala - came to know of the terrible curse cast by Durvasha - asked withdraw it. But - as you know - the curses once launched cannot be revoked, but only changed. Durvasha then said that he who was in the mind of Sakuntala and had lost memory, he regained his memory once saw an object that belonged to him.
The friends, knowing that Sakuntala had the royal ring, calmed.
By failing to send any delegation, the father of Sakuntala - who had been ready to accept the marriage - he sent his daughter to the royal palace.
After the ritual ablutions in the river, the young woman went and stood before the king.
Dusyanta - though troubled at the sight of the girl - denied ever seeing her and married her.
"Show me something that will make me remember you," asked the king.
Sakuntala was about to take off the royal ring Dusyanta had given her, but could not find it on her finger. She had lost it in the river during ablution she had done before leaving. Desperate and humiliated, the girl was gone.
Meanwhile the king's guards had arrested a fisherman who was trying to sell a ring with the royal seal.
"Where did you steal?" asked the guards.
"I swear, I caught a fish and in its belly I found this ring."
The guards, disbelief,  brought the fisherman before the king to judge him, but as soon as Dusyanta saw his ring, the memory came back to him and was in despair for not having accepted his beloved wife.
The king tried in vain Sakuntala and spent nearly six years when he accidentally came across an incredible baby. He was strong, brave, playing with forest animals, including lions, without fear.
The king asked him who he was and the child replied, "I am the son of the king Dusyanta."
Dusyanta then was led his wife and so was able to find his beloved Sakuntala.

Re Dusyanta e l'amata Sakuntala

La maledizione di Durvasha
Si chiamava Sakuntala, era la figlia adottiva del saggio Kanva con cui viveva in un eremo nella foresta. Era bellissima.
Il re Dusyanta – inoltratosi nella foresta per cacciare – la vide, se ne innamorò perdutamente e le chiese di sposarlo.
“Non conosco il tuo nome – rispose Sakuntala - non conosco il tuo cuore, ma il mio amore per te, o crudele, tortura il mio corpo che ti desidera.” Ed i due si sposarono.
Dopo essere stato per un po’ con Sakuntala il re Dusyanta le disse che doveva tornare al suo regno e che le avrebbe mandato una delegazione per portarla con tutti gli onori a palazzo.
“Ma quando tornerai?” chiese Sakuntala che aveva brutti presentimenti.
“Ecco – disse Dusyanta – ti dono questo anello regale sul quale è inciso il mio nome, ogni giorno conta una lettera, sarai con me prima di essere giunta all’ultima lettera.”
Nel frattempo era giunto all’eremo Durvasha, un potente eremita errante di natura particolarmente irascibile.
Chiese ripetutamente ospitalità all’eremo di Sakuntala, ma la giovane – che pensava al re Dusyanta – non lo sentì.
Durvasha – irato per la mancanza di rispetto – lanciò una maledizione contro la giovane, “colui a cui ora stai pensando, tu che non accogli gli ospiti, non si ricorderà di te!”
Le amiche di Sakuntala – venute a sapere della tremenda maledizione lanciata da Durvasha – chiesero all’eremita di revocarla. Ma – come si sa – le maledizioni una volta lanciate non possono essere revocate, ma solo modificate e allora Durvasha disse che colui che era nella mente di Sakuntala e che aveva perso il ricordo di lei, avrebbe riacquistato la memoria una volta visto un oggetto che gli apparteneva.
Le amiche, sapendo che Sakuntala aveva l’anello regale, si tranquillizzarono.
Non avendo inviato alcuna delegazione, il padre di Sakuntala – che aveva di buon grado accettato il matrimonio – mandò la figlia al palazzo reale.
Dopo le rituali abluzioni nel fiume, la giovane partì e si presentò al cospetto del re.
Dusyanta – benchè turbato alla vista della ragazza – negò di averla mai vista e tantomeno sposata. 
“Mostrami qualcosa che possa farmi ricordare di te,” chiese il re.
Sakuntala fece per togliersi l’anello regale che Dusyanta le aveva donato, ma non lo trovò al suo dito. Lo aveva perso nel fiume durante le abluzioni che aveva fatto prima di partire. Disperata e mortificata dall’umiliazione, la giovane sparì.
Nel frattempo le guardie del re avevano arrestato un pescatore che stava cercando di vendere un anello col sigillo reale.
“Dove lo hai rubato?” chiesero le guardie. 
“Lo giuro, ho pescato un pesce e nel suo ventre ho trovato questo anello.”
Le guardie, incredule, portarono il pescatore innanzi al re perché lo giudicasse, ma appena Dusyanta vide il suo anello, gli tornò la memoria e si disperò per non aver accolto la sua amata.
Il re cercò invano Sakuntala e passarono quasi sei anni quando casualmente si imbattè in un bambino incredibile. Era forte, coraggioso, giocava con gli animali della foresta, incluso i leoni, senza paura.
Il re gli chiese chi fosse e il bambino rispose, “Sono il figlio del re Dusyanta”.
Dusyanta allora si fece accompagnare dalla madre e così potè ritrovare la sua amata Sakuntala.

domenica 21 luglio 2013

Passaggio in India a Firenze

Dal 4 luglio a Firenze sono state allestite due sale del Museo di Storia Naturale Sezione Antropologia e Etnologia interamente dedicate all'India (Via del Proconsolo 12). La Mostra - intitolata Passaggio in India - chiuderà il 30 settembre e consente al visitatore di ammirare il materiale raccolto nel 1886 dal sanscritista Angelo De Gubernatis durante un viaggio di otto mesi nel subcontinente indiano. Sono esposti bronzi, monili di vario tipo, manoscritti ed altri oggetti di notevole interesse. Parallelamente alla Mostra sono stati organizzati molti eventi, vi ricordo quali sono i prossimi:
23 luglio  - ore 21.00 Laboratorio maschere - Volti d'Oriente, le maschere nelle culture indiane e tibetane; 
25 luglio  - ore 21.15 proiezione di Mahabharata di Peter Brooke; 
1 agosto - ore 21.15 proiezione di The millionaire di Danny Boyle; 
8 agosto - ore 21.15 proiezione di Monsoon Wedding di Mira Nair;
22 agosto - ore 21.15 proiezione di Matrimoni e pregiudizi di Gurinder Chadha;
27 agosto - ore 17.00 visita guidata alla mostra;
29 agosto - ore 21.15 proiezione di Il treno per Darjeeling di Wes Anderson
5 settembre - ore 21.15 proiezione di Passaggio in India di David Lean;
7 settembre - ore 21.00 Spettacolo di danza Kathakali;
10 settembre - ore 17.00 visita guidata alla mostra;
12 settembre - ore 18.00 Conferenza di Claudio Cardelli su Un secolo di Ladakh attraverso lo sguardo dei viaggiatori italiani;
17 settembre - ore 21.00 Laboratorio musicale - Alla scoperta delle musiche indiane e tibetane
18 settembre - ore 18.00 Conferenza di Stefano Ardito "La grande avventura, Filippo De Filippi e la spedizione scientifica del 1913-14";
19 settembre ore 21.00 Letture dal RgVeda con Stefania Stefanin;
24 settembre - ore 17.00 visita guidata al museo;
26 settembre - ore 18.00 Conferenza di Franco Cardini "Fra India e Toscana: occasioni, pretesti, progetti". 




domenica 14 luglio 2013

Vish kanyas

They were beautiful, very sensual, educated in dance, singing and in all the arts, but they were dangerous. Their blood was poisoned and the only contact they could kill a person.

These are the Vish kanyas, or the 'poison women', in fact in Sanskrit visha means poison and kanya means woman, girl.
Of their existence and their utilization speaks Kautilya, the author of the treatise on politics Arthasastra (between the fourth and third centuries b.C.). It seems that Kautilya, an adviser of King Chandragupta  founder of the great  Indian dynasty Maurya, had an army of Vish kanyas, young women who were sent by the enemies, and then seduced them, with a kiss or even a mere glance caused their death .
And whence came this power?
According the legend, small girls born onon Tuesday during the seventh lunar day of Vishaka were selected and with a horoscope providing for their future state of widowhood.
So choices, the girls were educated in the arts and were slowly accustomed to the poison due to administration of increasing doses of poisons. Many of them died, but those who survived, became immune and all their bodily fluids were poisonous so that a kiss or a sexual relationship could cause the death of a man.
Most likely, however, these women were well-trained spies that, once entered into the good graces of the enemy, they poisoned him.
But their deadliness has entered in the collective imagination of India and in the folklore that has made them poisonous and almost magical beings, protagonists of novels, sagas and comics.

Le Vish kanyas

Erano belle, molto sensuali, educate nella danza, nel canto e in tutte le arti, ma erano pericolosissime. Il loro sangue era avvelenato e al solo contatto avrebbero potuto uccidere una persona.

Si tratta delle Vish kanyas, ovvero delle 'donne veleno', infatti in sanscrito visha significa veleno e kanya significa donna, ragazza.
Della loro esistenza e del loro utilizzo parla Kautilya, l’autore del trattato di politica Arthasastra (tra il IV e il III sec. A.C.). E pare che proprio Kautilya, consigliere del re Chandragupta, fondatore della grande dinastia indiana Maurya, avesse un esercito di vish kanya, giovani donne che venivano inviate presso i nemici, li seducevano e poi con un bacio o anche un semplice sguardo ne causavano la morte.
E da dove derivava questo potere?
La leggenda vuole che sin da piccole venissero scelte bambine nate il martedì durante il settimo giorno lunare di Vishaka e con un oroscopo che prevedesse il loro futuro stato di vedovanza.
Così scelte, le ragazze venivano educate nelle arti e venivano lentamente abituate al veleno grazie a somministrazioni di dosi sempre maggiori di sostanze venefiche. Molte di loro morivano, ma coloro che sopravvivevano, divenivano immuni e tutti i loro fluidi corporali risultavano velenosi cosìcchè un bacio o un rapporto sessuale poteva causare la morte di un uomo.
Molto probabilmente invece, queste donne erano spie ben addestrate che, una volta entrate nelle grazie del nemico, lo avvelenavano o comunque lo eliminavano.
Ma la loro micidialità è entrata nell’immaginario collettivo dell’India e nel folklore che ne ha fatto esseri velenosi e quasi magici, protagoniste di romanzi, saghe e fumetti.

sabato 6 luglio 2013

Food Security Bill

In one of its recent meetings, the Indian government has approved the National Food Security Bill, a bill against hunger and malnutrition in India.
The scheme aims at providing 5 kg grain per person per month to 67 per cent of the country's population at the rate between Re 1 and Rs 3 per kg. (1 rupee= 0.013 euro) as well as free meals to pregnant women, nursing mothers , children between six months and 14 years old, malnourished children and homeless.
The program, which must be approved by the Indian Parliament , is likely to benefit 800 million people people and the total cost will be about $ 22 billion, making it the biggest food security programme in the world. 
The project, which some say is too expensive for the country, is seen by observers as a compromise between what Congress president Sonia Gandhi wanted and what the Manmohan Singh government was willing to deliver.
Rajnath Singh, president of the main opposition party BJP, criticized the delay with which the measure was taken, but he said that his party will not oppose the project, but which will propose some amendments.
One of the weaknesses of the initiative seems to be lack of clarity on the criteria for identification of beneficiaries. The intention is to make that choice based on the results of the Socio-Economic and Caste Census, expected to be available by October.
The observers judged the measure is very important in a country where, according to government data, 43% of children under five suffer from chronic malnutrition. Indeed, the Global Hunger Index of the International Food Policy Research Institute places India in 15th position out of 67 countries afflicted by chronic hunger and famine, a situation that is "alarming".
Many also highlight the need for the project to be protected from the corruption that turns out to be the biggest threat to its implementation. 
Several studies have shown that, in recent years, between 35 and 55 per cent of the resources from food programs were taken and sold on the free market.





http://timesofindia.indiatimes.com/india/Rajnath-Singh-says-BJP-wont-oppose-Food-Security-Bill-in-Parliament/articleshow/20943081.cms


http://www.thehindu.com/opinion/editorial/food-for-politics/article4885672.ece?homepage=true


http://www.asianews.it/news-en/Food-is-a-right-Christian-entrepreneur-says,-but-warns-laws-must-protect-against-corruption-28385.html

Un decreto contro la fame

In una delle sue ultime riunioni il Governo indiano ha approvato il National Food Security Bill, un disegno di legge contro la fame e la malnutrizione in India.
Il progetto prevede la fornitura di 5 kg di cereali per persona al mese per 67% della popolazione del paese ad un prezzo calmierato tra 1 e 3 rupie al kg (1 rupia corrisponde a 0,013 euro) nonché pasti gratuiti a donne incinte, madri che allattano, bambini tra i sei mesi e i 14 anni, bambini malnutriti e senzatetto.
Il programma, che deve essere approvato dal Parlamento Indiano, dovrebbe riguardare circa 800 milioni di persone ed il costo complessivo sarà di circa 22 miliardi di dollari, diventando così il più grande programma di sicurezza alimentare nel mondo. 
Il progetto, che secondo alcuni è eccessivamente costoso per il Paese, è visto dagli osservatori come un compromesso tra quello che il presidente del Congresso Sonia Gandhi voleva e ciò che il governo di Manmohan Singh era disposto a fornire.
Rajnath Singh, presidente del BJP principale partito d’opposizione, ha criticato il ritardo con il quale il provvedimento è stato preso, ma ha dichiarato che il suo partito non si opporrà al progetto, ma che proporrà alcuni emendamenti.
Uno dei punti deboli dell’iniziativa pare essere la mancanza di chiarezza in merito ai criteri per l'individuazione dei beneficiari. L'intenzione è di fare questa scelta in base ai risultati del censimento socio-economico e di casta che dovrebbero essere disponibili entro ottobre.
Gli osservatori giudicano il provvedimento molto importante in un paese dove, secondo dati governativi, il 43% dei bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione cronica.
Molti evidenziano anche la necessità che il progetto venga protetto dalla corruzione che risulta essere la minaccia più grande alla sua attuazione. Diversi studi infatti hanno dimostrato che in questi anni tra il 35 e il 55% delle risorse provenienti da programmi alimentari sono state dirottate e rivendute al mercato libero.




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