domenica 6 gennaio 2013

Etimologie: sutra

In genere con la parola sutra si indicano le massime ed i trattati, per lo più filosofici ma non solo, scritti dai grandi saggi dell’induismo successivamente alle upanishad. Tra tutti ricordiamo il Brahmasutra, cioè il Trattato su Brahman, testo fondamentale del Vedanta, lo Yogasutra di Pantnjali, il Trattato sulla filosofia Yoga, ma anche il Kamasutra di Vatsyayana, il Trattato sull’amore e sul comportamento amoroso (kama in sanscrito significa amore ed Kama è la divinità dell’amore). In genere sono trattati composti da aforismi, brevi frasi, aphorism, line, formula sutra appunto, destinate alla memorizzazione degli alunni. 
Da un punto di vista etimologico sutra significa filo e deriva dalla radice syu/siv, da cui il latino suere (cucire), sutura (cucitura), l’inglese to sew (cucire). 
Molto probabilmente i trattati dell’induismo vengono chiamati sutra, ovvero filo, anche perché all’epoca venivano scritti su foglie di palma e papiro che venivano poi tenuti insieme, rilegati, proprio con un filo. 
E sutra, cioè filo, è uno dei nomi dati alla cordicella che i brahmani portano a tracolla per tutta la vita dopo la celebrazione del sacramento o samskara dell’Upanayana, che segna la seconda nascita per i nati nelle caste superiori.

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