Il 26 novembre 1949 entrò in vigore la Costituzione Indiana che era stata approvata dalla Constituent Assembly il 26 gennaio 1949. Quest'ultima data è ricordata solennemente ogni anno nella Festa della Repubblica.
La Consituent Assembly, che era presieduta da B. R. Ambedkar, era stata eletta a suffragio universale e si riunì per la prima volta il 9 dicembre 1946 quando ancora l'India non aveva ottenuto l'Indipendenza che venne formalizzata il 15 agosto del 1947.
Questo il Preambolo della Costituzione nel testo oggi vigente.
"Noi popolo dell'India, avendo solennemente deciso di costituire l'India come Repubblica Democratica Sovrana Socialista e laica e di assicurare a tutti i suoi cittadini:
- GIUSTIZIA sociale, economica e politica;
- LIBERTA' di pensiero, espressione, credo, fede e culto;
- EGUAGLIANZA di condizioni e di opportunità;
e di promuovere tra tutti FRATERNITA', assicurando la dignità dell'individuo e l'unità e l'integrità della nazione,
nella nostra Assemblea Costituente, questo 26 novembre 1949 adottiamo, promulghiamo e stabiliamo questa Costituzione."
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La Costituzione Indiana è la più lunga delle Costituzioni conosciute contando 395 articoli e 12 allegati. La lunghezza è dovuta anche alla grandezza e alla diversità e alla varietà del territorio e della popolazione dello Stato (culturale, linguistica, religiosa, sociale, etc.).
L'India, denominata con l'antico nome di Barath, viene costituita come Unione, una Repubblica federale parlamentare con la tripartizione dei principali poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) classico nelle costituzioni liberali occidentali.
Gli Stati attualmente sono 29 cui si aggiungono 7 territori con amministrazione speciale tra cui il territorio della capitale Delhi.
I poteri dello Stato Centrale e quelli degli Stati Federali sono suddivisi nel VII allegato alla carta costituzionale:
- Union List (poteri centrali): 97
- State List (poteri dei singoli Stati): 66
- Concurrent List (poteri concorrenti): 47
Inutile dire che detta ripartizione ha molte volte comportato l'intervento del massimo organo giudiziario indiano, l'High Court, per risolvere conflitti sulle competenze.
Ogni Stato ha i propri organi (Presidente, Governatore, Parlamento, etc.) e la propria lingua ufficiale.
L'India ha un Presidente che ha funzioni di garanzia e di rappresentanza e che viene eletto dal Parlamento integrato dalle rappresentante dei Parlamenti statali.
Il Parlamento si divide in Camera Alta o Consiglio degli Stati (Raj Sabha) e la Camera del Popolo (Lok Sabha). Oltre a legiferare, il Parlamento nomina il Primo ministro che abitualmente, ma non obbligatoriamente, è il leader del partito o della coalizione uscita vincitrice dalle urne.
L'Hindi, nella scrittura devanagari, è prevista dall’art. 343 come lingua ufficiale dell'Unione. Venne anche previsto che negli atti ufficiali e nelle corti di giustizia si continuasse ad usare la lingua inglese per quindici anni. Questo termine è stato poi continuamente prorogati fino ad oggi.
Accanto all'Hindi come lingua dell'Unione, vengono riconosciute altre 22 lingue ufficiali elencate nell'allegatp VII e precisamente: assamese, bengali, bodo, dogri, guajarati, hindi, kannada, kashmiri, maithili, malayalam, marathi, oriya, panjabi, sanscrito, santholi, sindhi, tamil, telegu, urdu, napali, konkani e manipuri.