Vishnu su Ananta, il 'serpente residuo' |
Perché Shiva è venerato sotto la forma di lingam? Perchè Brahma non è oggetto di particolari culti e a lui sono dedicati pochissimi templi pur essendo considerato ‘il dio creatore’?
Le molteplici esperienze religiose che nei millenni sono convissute nella penisola indiana hanno spesso dato luogo a conflitti e dissidi che hanno un’eco anche nei miti, come quello già narrato del sacrificio di Daksha e dell’autoimmolazione di Sati. Ovviamente ogni tradizione religiosa narra miti e leggende nelle quali il proprio dio ha la meglio sugli altri e anche questo rende particolarmente ricca la tradizione mitologica, letteraria e culturale del subcontinente indiano. Oggi voglio ricordare una delle tante tradizioni vaishnava, di fede cioè visnuita, narrata da molti testi – tra i quali il Padma purana – in cui si ricorda la maledizione che il saggio Bhrgu lanciò contro Shiva e contro Brahma.
Ebbene, durante un grande sacrificio organizzato sul Monte Mandara, i saggi brahmani si domandavano quale fosse il più grande degli dèi tra Shiva, Brahma o Vishnu. Il saggio Manu – figlio di Prajapati – dichiarò: “Colui che è fatto di puro sattva, colui che possiede solo la tendenza (guna) coesiva e preservatrice senza avere nemmeno una minima parte di tamas, la tendenza della dissoluzione, o di rajas, la tendenza centripeta, costui è l’Assoluto, la più grande delle divinità.”
Per verificare chi dei tre dèi fosse caratterizzato dalla benevola tendenza sattva, venne mandato uno dei Maharishi, i grandi saggi, si trattava di Bhrgu, figlio del dio Varuna (o, secondo altre tradizioni, di Prajapati).
Bhrgu andò innanzitutto da Shiva. Ma il saggio non potè neppure vedere il dio, in quanto venne fermato da Nandin – il toro vahana di Shiva – che non gli consentì l’ingresso. “Shiva sta godendo dell’amore della sua consorte Parvati, non puoi entrare.” Il brahmano – che come tutti i brahmani era molto suscettibile – si arrabbiò e maledì Shiva. “Tu, che sei totalmente preso da tamas, obnubilato dalla passione, tu che non onori degnamente un saggio brahmano sarai trasformato in un lingam e la tua consorte in una yoni e così, in tale forma verrete adorati, ma non certo dai brahmani.”
Bhrgu si recò poi da Brahma, potè arrivare al suo cospetto, ma il dio, seduto su un loto, era immerso in rajas, la tendenza centripeta, non si alzò né salutò il brahmano.
“Poiché tu sei immerso rajas e non mi hai onorato – gridò Bhrgu a Brahma – non sarai venerato da alcun fedele!”
Il saggio brahmana arrivò infine al cospetto di Vishnu che se ne dormiva sdraiato su Ananta, il serpente residuo (seshanaga) mentre la sua sposa Lakshmi gli massaggiava i piedi. Bhrgu si avvicinò al dio e gli pose un piede sul petto. Vishnu si svegliò e disse, “Ti ringrazio o saggio, il tocco del tuo piede per me è una benedizione, la polvere che cade dai piedi di ogni brahmano porta alla salvezza.” Così detto Vishnu donò a Bhrgu cibo e ricchezze e gli riservò un’attenzione speciale.
Bhrgu allora si prostrò ai piedi di Vishnu e lo venerò, “Tu, dio dai mille nomi, tu Vasudeva, tu Hari, tu Narayana, tu Bhagavan, tu Janardana, tu preservatore dell’Universo, tu che tutto pervadi, tu, formato di solo sattva, sei la divinità suprema e tu solo sarai venerato dai brahmana e dai nati due volte.”
Argomento molto interessante. Nei miei viaggi in india mi è capitato di visitare un solo tempio dedicato a Brahma, a Puskhar, in Rajasthan. Un posto molto forte e interessante, ma il culto per Shiva è sempre stato il più forte avvertibile nell'universo hindu asiatico.
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RispondiEliminaL'egocentrismo dei brahmani è debordante! E l'umanità degli dei è consolante :)
EliminaIn effetti questi shadu si incavolano per un nonnulla e lanciano malediazioni micidiali!
EliminaE poi si inventano sempre delle maledizioni micidiali e fantasiose.
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