La morte di Bhisma |
Le alleanze sono ormai strette. Gli eserciti schierati nella piana di Kurukshetra. Tutto è pronto per la battaglia. Arjuna, vedendo dall’altra parte i suoi cugini, i suoi maestri, i suoi amici più cari, ha un momento di ripensamento, non vuole combattere contro di loro, non vuole ucciderli. Krishna, cocchiero di Arjuna, in quella che sarà la Bhagavad Gita (Il Canto del Beato) spiega al guerriero i motivi per i quali è giusto e rispettoso del dharma che lui combatta.
Lo scontro ha inizio e durerà 18 giorni. Non ci saranno esclusioni di colpi, verranno compiute azioni empie, malvagie, sleali, saranno uccisi guerrieri disarmati, guerrieri in fuga. I codici e le regole di ogni battaglia verranno violate.
Molti sono gli scontri memorabili.
Il saggio Bhisma, maestro dei Kaurava e dei Pandava, viene trafitto da migliaia di frecce, ma non muore. Un dio gli ha concesso il privilegio di decidere il momento della propria morte e lui vuole aspettare un giorno propizio. Resta così disteso su un letto di frecce per poi morire attorniato dai guerrieri dei due eserciti.
Drona, il maestro d’armi, sembra invincibile ed instancabile. L’unico modo per farlo smettere di combattere è dirgli che suo figlio Aswatthama è morto. E’ una menzogna, ma Drona non lo sa e l’onesto Yudhishthira conferma la notizia. Il grande brahmano non resiste alla perdita del figlio, abbandona le armi e si mette seduto in meditazione. Così, inerme, verrà ucciso.
Karna viene ucciso da Arjuna quando la ruota del suo carro era sprofondata nel fango e il codice di guerra avrebbe imposto di sospendere il combattimento.
Bhima mantiene la promessa data. Prima, uccide brutalmente Duhsasana, il fratello di Duryodhana, colui che aveva trascinato per i capelli Draupadi e beve il suo sangue. Poi sfida in combattimento Duryodhana e lo uccide con un colpo proibito.
La guerra è finita, i Kaurava sono sconfitti, ma la brutalità dello scontro e la violazione di tutti i codici cavallereschi fa nascere nell’animo di Aswatthama, figlio di Duryodhana, la voglia di vendetta. Di notte, appicca il fuoco all’accampamento dei Pandava e li uccide tutti tranne i cinque fratelli che erano con Krishna fuori dall’accampamento. Alla vista di quello scempio Yudhishthira dice: “Proprio nel momento della vittoria, siamo stati completamente sconfitti.”
Yudhishthira viene incoronato re di Hastinapura, il re cieco Dhritarashtra, la moglie Gandhari e Kunti, madre dei Pandava, si ritirano nella foresta.
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