Kottayam - Kerala (India) |
Il fatto è che a un certo punto di questo sentiero, proprio quando il bosco si faceva più oscuro e impenetrabile, nel bel mezzo del viottolo, c’era un cobra che non si muoveva mai di lì. Un serpente velenoso molto potente, forse magico in quanto non si spostava neppure se gli venivano tirate pietre o qualsiasi altro oggetto.
Gli abitanti del villaggio non osavano avvicinarsi né tantomeno tentavano di oltrepassare il serpente perché temevano per la propria vita e per questo motivo non sapevano dove il sentiero conducesse.
Un giorno al villaggio arrivò un saggio che si stabilì per un certo tempo in una grotta vicina, quando si rese conto che nessuno percorreva quel sentiero ne chiese il motivo.
“C’è un cobra velenosissimo e pericolosissimo – gli risposero - che veglia giorno e notte su quel sentiero e non fa passare nessuno.”
Il saggio rimase meravigliato e, nonostante gli abitanti lo sconsigliassero, percorse il sentiero, vide il serpente, si avvicinò, l’animale non si muoveva, il saggio avanzò ancora e solo quando fu a pochi passi dal serpente si accorse che non si trattava di un serpente, ma di una corda che, nell’oscurità del bosco, sembrava effettivamente un serpente, ma non lo era. Il saggio non tornò al villaggio, ma superò la corda e percorse il sentiero fin dove quello portava.
Gli abitanti del villaggio, non vedendolo tornare, pensarono che il serpente lo avesse inghiottito e ancor oggi non percorrono quel sentiero per paura del serpente.
Per il vedanta, il mondo esteriore, quello percepito dai sensi è come quella corda. Gli uomini credono che sia reale e si comportano di conseguenza. In realtà è solo maya, illusione.
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