Il 42 per cento dei bambini indiani sotto i cinque anni sono malnutriti e il 59 per cento di loro soffre di un arresto o rallentamento della crescita. Sono solo alcuni dei dati che emergono dalla ricerca denominata Hungama - Hunger and Malnutrition (per leggere il rapporto completo clicca qui).
La malnutrizione risulta significativamente più alta tra i bambini di famiglie a basso reddito, di religione musulmana e appartenenti a famiglie ‘fuori casta’ o tribali, ma è assai rilevante anche nelle famiglie a medio e, addirittura, ad alto reddito.
La malnutrizione risulta significativamente più alta tra i bambini di famiglie a basso reddito, di religione musulmana e appartenenti a famiglie ‘fuori casta’ o tribali, ma è assai rilevante anche nelle famiglie a medio e, addirittura, ad alto reddito.
La stragrande maggioranza dei bambini sottopeso aveva un peso alla nascita inferiore al minimo indicato dagli standard sanitari e ciò a causa della malnutrizione delle madri durante la gravidanza.
Il rapporto ha inoltre evidenziato che – anche in famiglie povere – la malnutrizione dei bambini è più contenuta se il livello di istruzione della madre è più alto. Si pensi che solo l’11 per cento delle madri ha dichiarato di utilizzare sapone per lavarsi le mani prima di un pasto e solo il 19 per cento di farlo dopo aver utilizzato i servizi igienici.
Il fatto che la percentuale dei bambini malnutriti dall’ultimo rilevazione (2004) si sia ridotta dal 53 al 42 per cento non è certo un dato che conforta tenuto conto che ci troviamo nell’ “India splendente” con un incremento del PIL annuo a due cifre e che nel Paese esiste il più diffuso (e costoso) programma mondiale a favore dello sviluppo dei bambini che risulta però vanificato da corruzione e inefficienze. Tanto che il Primo ministro Indiano, Manmohan Singh, commentando il rapporto Hungama ha dichiarato che il dato rappresenta una “vergogna nazionale” e che il livello di malnutrizione è in accettabilmente elevato. Come se il Sig. Singh scendesse da Marte e non fosse al governo di questo Paese da anni determinandone le scelte di politica economica e di allocazione delle risorse prima come Ministro dell’economia ed ora come Primo Ministro.
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