Le trenta grotte buddhiste di Ajanta sono uno splendore.
A circa 100 km da Aurangabad (due ore di auto) si trova questo sito archeologico che toglie veramente il fiato. Si tratta di trenta grotte scavate nella roccia di basalto su un altopiano a ferro di cavallo che dà sul fiume Waghore.
Le grotte sono state realizzate tra il II sec. a.C. e il VI d.C.. Oltre alla suggestione della location, le grotte raccolgono delle pitture murali e delle statue veramente belle.
In particolare nella grotta n. 1 e nella grotta n. 16 ci sono delle pitture che illustrano la vita del Buddha e quel che più impressiona è che gli artisti conoscevano già alla perfezione la regola della prospettiva. Tutte le figure e tutti gli edifici sono in prospettiva, i personaggi caratterizzati nella propria fisionomia ed i colori ancora molto accesi.
Le statue riproducono il Buddha in molte posizioni e con diversi mudra. Quella che mi ha colpito di più è conservata nella grotta n. 26. È un gigantesco Buddha sdraiato con la testa appoggiata ad un cuscino.
Domani a Ellora.
Domani a Ellora.
P.S. niente foto perché la connessione fa le bizze.
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