Gandhi produce il sale |
Quando alle 6.30 del mattino del 6 aprile 1930 Mohandas Karamchand Gandhi, il Mahatma, sollevò un pugno di sale mostrandolo ai 60.000 indiani che lo avevano seguito, il Vicere delle Indie – Lord Edward Irwin – aveva già capito da un pezzo che aveva sbagliato a sottovalutare quanto lo stesso Gandhi gli aveva scritto personalmente in un’accorata lettera.
Prima di intraprendere la Marcia del Sale, il Mahatma aveva infatti preavvisato il Vicere con una lettera del 2 marzo 1930 nella quale evidenziava l’odiosità del Salt Act, la legge che riservava al Raji Britannico il monopolio della produzione e commercializzazione del sale.
“Il sale – scriveva Gandhi – per il nostro popolo è come l’aria e come l’acqua…..”
Il Vicere sorrise per quella che considerò un’ingenuità e in un fonogramma al Governo Britannico accennò brevemente all’iniziativa dicendo che "non sarebbe certo stata quella marcia a farlo stare sveglio la notte".
In realtà quell’iniziativa aveva ed ebbe un altissimo valore simbolico. Gli indiani, in modo non violento e ordinato, riuscirono a dimostrare alla Corona Britannica, al mondo, ma soprattutto a se stessi che erano un popolo e che potevano disapplicare ogni legge del Raj.
Mostrando quella manciata di sale, Gandhi dichiarò infatti “con questo sto scuotendo dalle sue fondamenta l’Impero Britannico.”
Il Mahatma aveva preparato nei minimi particolari quel clamoroso Satyagraha. Aveva contattato i corrispondenti di tutti i giornali e le radio del mondo, il New York Times gli riservò due articoli in prima pagina e seguì la marcia giorno per giorno.
Gandhi pretese la massima disciplina da parte degli attivisti. Per questo partì con 78 persone tutte membri del suo ashram di Sabarmati e non volle nessun membro del Partito del Congresso.
Mentre Gandhi capeggiava la sua marcia nella parte orientale del paese, nella parte occidentale dell’India partiva una marcia analoga che sarebbe giunta sulle coste del Golfo del Bengala.
La marcia cominciò il 12 marzo del 1930 e dopo circa 390 chilometri portò Gandhi dall’ashram di Sabarmati (vicino ad Ahmedabad) a Dandi, sulle coste dell’Oceano indiano vicino alle saline di Dharasana.
Durante la marcia si unirono al corteo migliaia di persone tanto che a Dandi arrivarono in circa 60.000 persone con un corteo che si snodava per oltre due miglia.
A seguito della marcia, in tutta l’India si cominciò a produrre e vendere il sale violando il monopolio del Raj Britannico che annualmente ricavava da quella odiosa tassa circa l’8% delle tasse indiane.
Vennero arrestate più di 60.000 persone tra cui il Mahatma Gandhi che venne fermato nella notte tra il 4 e il 5 maggio del 1930 e rilasciato nel gennaio 1931, ottenendo l’organizzazione della Seconda Conferenza con il Governo Britannico per discutere delle riforme costituzionali e dell’indipendenza indiane.
E proprio nel gennaio 1931 la rivista Time sceglie il Mahatma come uomo dell’anno dedicandogli la copertina del primo numero della rivista.
...una delle tappe fondamentali della storia di tutti noi.
RispondiEliminaSai che per me Gandhi dovrebbe essere una materia di studio obbligatoria dalle elementari in poi :-)
buona pasqua!
Sarebbe davvero bello. Auguroni anche a te!
RispondiElimina