Drona era il maestro d'armi dei cinque fratelli Pandava e dei loro cugini Kaurava. Insegnò loro tutte le tecniche di combattimento, quelle stesse tecniche che utilizzarono durante la sanguinosa battaglia di Kurukshetra narrata dal poema epico del Mahabharata.
Arjuna e Krishna sul carro da battaglia |
Un giorno Drona volle testare la capacità dei suoi allievi nel tiro con l'arco. Costruì un uccello di legno e paglia e lo pose sopra un ramo di un alto albero, poi chiese ai suoi allievi di colpirlo con una freccia.
Il primo a farsi avanti fu il maggiore dei Pandava, Yudhishthira.
"Cosa vedi?" gli chiese il maestro Drona.
"Vedo l'uccello" rispose lui.
"E poi?" chiese Drona.
"Vedo il ramo e l'albero" rispose.
"E poi?" insistè Drona.
"Vedo te, maestro, e vedo i miei fratelli" replicò Yudhishthira.
"Vattene" ordinò Drona.
Fu la volta del cugino Duryodhana che si mise in posizione di tiro.
"Cosa vedi, Duryodhana?" chiese Drona.
"Vedo l'uccello sul ramo, l'albero, tutti voi e...."
Drona non lo lasciò neppure finire e lo cacciò in malo modo così come cacciò tutti gli altri suoi allievi che fornirono risposte simili.
Si fece avanti Aswatthama, l'amatissimo figlio di Drona.
"Cosa vedi, figlio?" chiese Drona.
"Vedo solo l'uccello" rispose Aswatthama.
"Come è fatto?" chiese ancora il maestro.
"Di colore è verde, il becco è rosso" rispose.
"Allontanati!" ordinò Drona.
Fu la volta di Arjuna, colui che sarebbe diventato il più grande arciere dell'antichità.
"Cosa vedi, Arjuna?" chiese Drona.
"Vedo l'uccello" rispose.
"Poi cosa vedi?"
"Niente, solo l'uccello."
"Descrivimelo" ordinò Drona.
"La testa è tonda, gli occhi sono aperti."
"E il corpo?" chiese il maestro.
"Non vedo il corpo, vedo solo la testa" replicò concentrato Arjuna.
"Dimmi allora cos'altro vedi" insistette Drona.
"Niente altro che la testa dell'uccello, basta, solo quella."
"Tira!" ordinò Drona.
La freccia venne scoccata violentemente e colpì il bersaglo trapassando l'occhio dell'uccello di legno.
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