sabato 3 febbraio 2018

Ayyappan, figlio di Shiva e Mohini


Il dio hindu Ayyappan, conosciuto anche come Hariharaputra, Hariharasuta, Dharmasashta, Manikanta, Ayyanar e Bhoothnath, è figlio di Shiva, meno noto di Ganesh e di Kartikeya, ma comunque molto venerato nell'India del sud. Come tutti i figli di Shiva, anche il suo concepimento e la sua nascita sono 'particolari'. Ayyappan infatti nacque dall'unione di Shiva con Mohini (letteralmente "l'incantatrice") e cioè con Vishnu nella sua rappresentazione femminile. 
Abbiamo già incontrato Mohini quando abbiamo parlato del Samutramanthan, il "frullamento dell'oceano". In quell'occasione Vishnu si trasformò in questa seducente bellezza per recuperare l'amrita, il nettare dell'immortalità, che era stato rubato dai demoni.
Ebbene, anche Shiva non rimase immune dal fascino di Mohini e dall'eccitazione nel vedere di fronte a sè quella bellissima dea, nacque Ayyappan
Uno dei nomi del dio, come detto, è anche Hariharaputra, che significa letteralmente figlio di Vishnu (Hari) e di Shiva (Hara).
Ayyappan è una divinità guerriera ed è rappresentato con un arco e una freccia a cavallo di una tigre. 
Una delle tante leggende, narra che il neonato figlio di Shiva venne trovato dal re Pantalam che lo crebbe come un figlio e gli diede il nome di Manikantha.
Una volta cresciuto, il re voleva passare il regno a Manikantha, ma la moglie del re, istigata da un malvagio ministro ne fu contrariata in quanto voleva che diventasse re il suo figlio biologico.
Per cercare di eliminare Manikhanta, la regina si finse malata e venne detto che solo del latte di tigre l'avrebbe potuta guarire. Venne allora inviato nella foresta Manikantha nella speranza che venisse mangiato dalle tigri. Invece il ragazzo tornò a corte sano e salvo, a cavallo di una tigre.
Pantalam capì quindi che il ragazzo aveva natura divina e decise di costruire un tempio in suo onore. Per scegliere il luogo dove costruire l'opera, Manikhanta scagliò col propio arco una freccia che cadde a terra dopo aver percorso trenta chilometri, lì venne costruito il primo tempio in onore di Ayyappan.
A Sabarimalai, nel Kerala, ogni anno nel  mese di margali (dicembre-gennaio) si svolge un grande pellegrinaggio in onore del dio.
Dopo 41 giorni di astinenza assoluta da alcol, carne,uova e sesso, i fedeli si recano al tempio per salire i 18 gradini d'oro che portano al dio, i Pathinettu thripadikal, sui quali i devoti spaccano una noce di cocco.
Secondo una tradizione, la noce di cocco va spaccata ogni anno a cominciare dal primo gradino, per salire, anno dopo anno, l'intera scala. Dopo diciotto anni, e diciotto cocchi spaccati, il pellegrino è lavato da ogni peccato.
Non è assolutamente permesso fare il pellegrinaggio senza prima aver trascorso i 41 giorni di preparazione.







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