martedì 1 aprile 2014

La storia di Amba - Parte I

Questa è la storia di una donna umiliata e offesa che rinunciò alla propria vita e alla propria femminilità per vendicarsi del torto subito.

Amba stava per cingere il collo dell'amato Salva, re di Saubala, con la ghirlanda di fiori, la promessa matrimoniale. Lui sarebbe stato il suo sposo, lo stava scegliendo durante la cerimonia di swayamvara organizzata dal re di Kasi per le sue tre bellissime figlie. Amba, Ambika e Ambalika.
Tradizione avrebbe voluto che una delle principesse di Kasi fosse andata in sposa al re di Hastinapura, ma il padre delle principesse non volle che anche una sola delle sue figlie sposasse quello che lui considerava solo il figlio di un pescatore.
Ma improvvisamente si presentò alla cerimonia Bhishma, fratello di Vikitravirya, re di Hastinapura.
Bhishma era saggio, forte, imbattibile, aveva fatto voto di castità e rinunciato al trono a favore del fratello minore e non poteva permettere che il re di Kasi non desse ad Hastinapura una sua regina come da tradizione.
Prima che Amba cingesse il collo di Salva con la ghirlanda, Bhishma rapì lei e le sue sorelle. Le tre sarebbero diventate regine di Hastinapura.
Tutti i principi ed i re che erano accorsi alla cerimonia inseguirono Bhishma e lo sfidarono a combattimento, ma vennero sconfitti uno dopo l'altro. Salva combattè duramente, ma Bhishma lo disarcionò e, umiliandolo, gli risparmiò la vita.
Giunti ad Hastinapura, Bhishma presentò le fanciulle a Vikitravirya che rimase colpito dalla loro bellezza e decise di organizzare subito il matrimonio.
"Oh mio sovrano - disse però timorosa Amba - ti prego di non sposarmi, il mio cuore e il mio amore sono già promessi ad un altro uomo, il re Salva."
Vikitravirya e Bhishma acconsentirono e Amba si recò dal suo amato.
"Come pensi che io possa sposarti - le disse però Salva - dopo che ti ho perso in combattimento, tu non sei mia, sei di Bhishma, lui ti ha conquistato."
Amba, con la morte nel cuore tornò ad Hastinapura e chiese a Vikitravirya di sposarla, ma a questo punto neppure lui la volle. "Non posso sposare una donna - disse - il cui cuore so essere di un altro."
Un futuro meschino si prospettava per Amba, nessuna l'avrebbe più voluta, aveva solo un'ultima possibilità: che la sposasse Bhishma, lui era il responsabile, lui doveva sposarla.
"Non puoi chiedermi questo - rispose però Bhishma - sai che ho fatto voto di celibato e non posso mancare alla parola data."
Bhishma fu irremovibile, non si fece convincere neppure dal suo maestro Bhargava dal quale, disperata, si era recata Amba.
La principessa era distrutta, fuggì nella più folta foresta a meditare, Bhishma doveva pagare e nacque in lei un desiderio di vendetta che coltivò nel profondo dell'animo.


[continua qui]







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