Erano belle, molto sensuali, educate nella danza, nel canto e in tutte le arti, ma erano pericolosissime. Il loro sangue era avvelenato e al solo contatto avrebbero potuto uccidere una persona.
Si tratta delle Vish kanyas, ovvero delle 'donne veleno', infatti in sanscrito visha significa veleno e kanya significa donna, ragazza.
Della loro esistenza e del loro utilizzo parla Kautilya, l’autore del trattato di politica Arthasastra (tra il IV e il III sec. A.C.). E pare che proprio Kautilya, consigliere del re Chandragupta, fondatore della grande dinastia indiana Maurya, avesse un esercito di vish kanya, giovani donne che venivano inviate presso i nemici, li seducevano e poi con un bacio o anche un semplice sguardo ne causavano la morte.
E da dove derivava questo potere?
La leggenda vuole che sin da piccole venissero scelte bambine nate il martedì durante il settimo giorno lunare di Vishaka e con un oroscopo che prevedesse il loro futuro stato di vedovanza.
Così scelte, le ragazze venivano educate nelle arti e venivano lentamente abituate al veleno grazie a somministrazioni di dosi sempre maggiori di sostanze venefiche. Molte di loro morivano, ma coloro che sopravvivevano, divenivano immuni e tutti i loro fluidi corporali risultavano velenosi cosìcchè un bacio o un rapporto sessuale poteva causare la morte di un uomo.
Molto probabilmente invece, queste donne erano spie ben addestrate che, una volta entrate nelle grazie del nemico, lo avvelenavano o comunque lo eliminavano.
Ma la loro micidialità è entrata nell’immaginario collettivo dell’India e nel folklore che ne ha fatto esseri velenosi e quasi magici, protagoniste di romanzi, saghe e fumetti.
Nessun commento:
Posta un commento