Nel 1965
Tiziano Terzani è a Kyoto in Giappone ed incontra il frate domenicano Sandro
Bencivenni che aveva abbandonato l'Europa da anni ed era un grande conoscitore
dell'Oriente.
Poichè mi sembrano riflessioni molto significative, voglio condividerle e trascrivo
da pag. 13 di "In Asia" di Tiziano Terzani ed. TEA:
"L'Occidente
- diceva padre Bencivenni - è la cultura intesa come scienza, cioè come
conoscenza del mondo attorno all'io, mentre l'io è solo strumento e luogo del
pensiero; ne derivano le scienze della natura e dell'osservazione. L'Oriente
invece - cioè l'India, perchè secondo lui tutto venne da lì anche in Giappone
attraverso la Cina e la Corea - vuol dire cultura intesa come ricerca dell'io
pensante, il pensiero inteso come pensiero dell'io che pensa se stesso perchè
l'io non è parte del tutto, ma è il tutto. Il distinguere è illusione; il
tutto, l'assoluto, è verità. Cercare di distinguere è la via dell'errore. In
queste due direzioni - dice lui - il mondo s'è mosso per secoli arrivando a
questo pauroso abisso di oggi in cui da una parte c'è l'io che ha dimenticato
se stesso nella conoscenza dell'attorno, anzi è diventato schiavo del conosciuto - la civiltà della macchina e la fine dell'umanesimo, dall'altra
parte c'è l'io che ha raggiunto profondità ricchissime e forme di cultura
avanzate, ma che, avendo dimenticato la conoscenza dell'attorno, ora muore di
fame e ancora di peste e di lebbra."
immense parole.
RispondiElimina