Ho avuto una discussione con un mio amico entusiasta dopo la lettura di "L'odore dell'India" di Pier Paolo Pasolini e "Un'idea dell'India" di Alberto Moravia.
Per sintetizzare la mia opinione sui due libretti, trascrivo le mie brevi recensioni a suo tempo pubblicate su Anobii.
L'odore dell'India di Pier Paolo Pasolini
Valido esempio di supponenza occidentale. E' raro trovare analoghi esempi di persone che paiono non aver capito niente dell'India, vista come nazione che "si affaccia ora" (nel 1961!) nella storia, vittima di una religione "degenerata" e caratterizzata esclusivamente dalla povertà. Vale la pena leggerlo perché dimostra come, anche in menti illuminate come quella di PPP, il colonialismo e l'arroganza culturale occidentale annebbino la ragione.
Un'idea dell'India di Alberto Moravia
Se hai un dito davanti agli occhi non vedi niente, neppure una montagna. In India (se c'e stato) Moravia non aveva il dito davanti agli occhi, ma la montagna. La stessa che aveva il suo compagno di viaggio Pasolini. Era la montagna dell'arroganza coloniale e culturale dell'occidente, la boria della presunta superiorità di una civiltà in realtà agonizzante. Volete avere un'idea dell'India? Non leggete questo libro. Volete un'idea della boria occidentale e di come e perché e' esistito/esiste il colonialismo? Questo libro è perfetto.